19 marzo, 2013

Un papa di origini italiane incanta i romani

Papst mit italienischen Wurzeln bezaubert die Römer

di Romina Spina
Pubblicato in Svizzera il 15 marzo 2013
Traduzione di Claudia Marruccelli
L’inaspettata elezione a Papa del cardinale argentino Bergoglio, entusiasma i romani. La scelta del nome e la prima apparizione [in pubblico] del nuovo capo della Chiesa con radici italiane incontrano largo favore.



«Il Papa è qui?», chiede una pensionata, tenendo ben stretta sotto il braccio una copia del quotidiano cattolico «L'Avvenire». Abita nelle vicinanze e ha sentito alla televisione che il neo-eletto pontefice è venuto in visita nella basilica. La sua delusione è grande, quando un venditore ambulante indiano le dice che Papa Francesco ha già lasciato la Basilica di Santa Maria Maggiore, nel centro di Roma.

Meglio non un italiano
Dopo la sua elezione a sorpresa, il nuovo capo della Chiesa si è recato nelle prime ore del mattino al colle Esquilino nella Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore, per pregare di fronte all’immagine "Salus Populi Romani», un'icona di Maria con il bambino, protettrice del popolo romano, considerata la più importante icona mariana a Roma. Il gesto spontaneo di Papa Francesco ha colpito dozzine di romani che avevano atteso invano all'ingresso della Cappella il neoletetto capo della Chiesa. Gli intervistati sulla Piazza della Basilica si dicono entusiasti del nuovo Papa, affascinati dall'aspetto umile del cardinale argentino. "E’ molto alla mano e ha conquistato tutti" dice una studentessa. Le parole semplici e i modi affettuosi con cui il Papa si è mostrato per la prima volta al mondo, l’hanno commossa.
Il fatto che il successore di Benedetto XVI non sia un italiano, non sembra aver deluso nessuno. Alcuni sono dell’opinione che un alto prelato italiano come Angelo Scola, a lungo considerato favorito, sarebbe stata probabilmente la scelta sbagliata. «Il mondo poi avrebbe pensato che gli italiani volevano tornare al potere con qualche escamotage», dice Antonio 45 anni, che gestisce un piccolo negozio lì vicino. Anche Gianmarco è d’accordo che è meglio che i cardinali abbiano eletto un candidato d’oltreoceano. Sicuramente sa ben poco del nuovo papa Francesco anche se il suo calore e umiltà lo hanno positivamente sorpreso. L'informatico pensa che l’argentino potrà dare il via a una nuova fase per la Chiesa del mondo. L'atteggiamento cosmopolita volto ad un cambiamento, probabilmente mancava a un Papa italiano.

Nome fortemente simbolico
Molti degli intervistati romani sono ovviamente contenti che il nuovo Papa abbia radici italiane. La famiglia Bergoglio proviene da un paesino del Piemonte, dove giovedì ha avuto luogo una grande celebrazione in onore di Francesco 1. Per i Romani, la biografia del Pontefice incontra grande rispetto perché, da un lato testimonia la sua esperienza di figlio di una famiglia di immigrati in Argentina, dall’altro il suo successivo impegno al servizio dei poveri e dei malati. Per lui, questa è una prova della sua umanità, dice il 66enne Francesco. Come gli altri intervistati, anche questo pensionato considera il nome del Papa di grande impatto. Non si considera particolarmente devoto, ma il fatto che il massimo capo della Chiesa abbia assunto il nome di San Francesco d'Assisi, lo ha molto commosso, dice.
Anche Alemanno il sindaco di Roma ha espresso apprezzamento per il nome del nuovo Papa. Nell’epoca della globalizzazione, Francesco era il nome giusto per ritrovare i valori perduti. «A Roma si avverte un clima di speranza», Alemanno ha detto in un'intervista. Il Pontefice ha conquistato i cuori dei Romani con poche parole e gesti.
Accanto all’euforia, tuttavia gli intervistati sulla Piazza sono, consapevoli che il 76enne Francesco si assume un compito difficile. Le aspettative sono alte. Molti sono alla ricerca di un nuovo inizio e affrontare finalmente la questione degli scandali in Vaticano. C’è bisogno di trasparenza per ripristinare la fiducia della gente nella leadership della Chiesa cattolica. Non si sa se il nuovo Papa sarà impegnato in questa faccenda. "Probabilmente non dipende da lui. Le sue decisioni non passano certo per la Curia», dice un giovane sacerdote.



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