13 aprile, 2012

Sbarazzarsi del Berlusconismo

Sbarazzarsi del Berlusconismo
Berlusconismus abschütteln


Secondo recenti sondaggi meno del dieci per cento degli italiani ritiene affidabili i partiti politici in Italia, che siano di destra o di sinistra l’opinione pubblica francamente li detesta. Gli intellettuali italiani vogliono ora dare un nuovo volto alla politica.
Questo paese ha bisogno di eroi

Intellettuali in piazza con il PD

Quando Roberto Saviano si presenta in pubblico, viene accolto, come è successo lunedì sera a Milano, con un applauso. Lo scrittore, minacciato di morte dalla camorra, rappresenta come nessun altro, quell’Italia pulita e integerrima, che lontano dai sotterfugi dei partiti sta cercando una dignità politica. Si sta battendo affinché venga varata una nuova legge anti-corruzione, che tra l’altro, allunghi i termini di prescrizione, introdotti durante il governo di Berlusconi, e che inasprisca le pene. Una nuova Italia, così ha detto Saviano nell’affollato Teatro Smeraldo, può prendere vita solo dalla lotta costante contro la corruzione e la mafia.
Roberto Saviano è intervenuto a Milano invitato dell’associazione “Libertà e Giustizia” (LeG), fondata dieci anni fa da intellettuali come il fisico Giovanni Bachelet, l’architetto Gae Aulenti, o gli scrittori Umberto Eco e Claudio Magris, per “arricchire culturalmente la politica nazionale.” Si è voluto “creare quel collegamento finora mancante tra i movimenti della società e la sfera politica ufficiale”, come si legge nella Dichiarazione dei Principi, adottata in una riunione nel novembre 2002 presso il Teatro Piccolo.


Da allora LeG è stata parte integrante di varie iniziative come la difesa della Costituzione nei dibattiti pubblici. In tutto il paese oggi sono attive circa 40 sedi, che hanno lo scopo di destare la coscienza politica attraverso seminari, laboratori di pensiero e gruppi di riflessione, senza essere tuttavia vincolate ad alcun partito politico.
Presso il Teatro Smeraldo ora è stato esposto un manifesto della LeG che con il titolo “Dissociarsi per riconciliarci – Dipende da noi” intende promuovere una nuova politicizzazione della società italiana, una riforma dei partiti e un rapporto disteso tra società civile e politica che in internet in pochi giorni ha già raccolto l’appoggio di più di 35 000 persone.

Una particolare atmosfera caratterizza la cultura politica italiana nelle ultime settimane. Mentre il governo di Mario Monti, formato da tecnici slegati dai partiti politici, ha continuato il suo lavoro impegnato soprattutto in questioni economiche, i partiti delle varie fazioni, che di fatto sostengono il governo in parlamento in una sorta di grande coalizione, li stanno tenendo d’occhio con un pizzico di invidia. Il PDL di Berlusconi e il Partito Democratico con uno sguardo alle elezioni amministrative di primavera, attendono i rispettivi errori per poterli sfruttare a fini propagandistici. Mancano iniziative autonome, ci si comporta piuttosto in maniera distruttiva. Il PDL, per ovvi motivi, vuole rimandare il più possibile la creazione di una legge anti-corruzione.


Al momento l’opinione pubblica considera i partiti disgustosi. Varie indagini demoscopiche dimostrano che solo una percentuale, che oscilla tra il quattro e l’’otto per cento dei cittadini, si fida dei partiti. Mario Monti ha concesso al paese un attimo di respiro. Ma come è possibile andare avanti, se al più tardi l’anno prossimo, dopo la fine della legislatura, ci saranno nuove elezioni? Con questi partiti, che siano essi da destra o di sinistra, si riesce a mala pena a fare uno stato.

“Decontaminazione dei partiti”
Ad un governo di tecnici, è scritto nel manifesto della LeG, attualmente non esiste alternativa. E’ una “medicina” contro la debolezza della politica, ma come ogni medicina, potrebbe – se presa per lunghi periodi – diventare un “veleno mortale”. Le decisioni tecniche avrebbero in ultima analisi conseguenze politiche.
L’ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, che ha redatto il manifesto, ha chiesto, quindi un rinnovamento di base della politica “nel nostro stanco paese.” Si deve partire dalla “decontaminazione” dei partiti, o come Umberto Eco ha detto: Se i partiti si sono presi una pausa, ora dovrebbero ritornare “ripuliti e rivolti ai cittadini”.

Manifestazione di Liberta' e Giustizia a Milano – Giuliano Pisapia – Concita De Gregorio – Sandra Bonsanti – Gustavo Zagrebelsky

Pertanto LeG si esprime a favore di una nuova legge elettorale, che dia solide regole democratiche alla vita interna dei partiti, e per il finanziamento trasparente dei partiti politici. E necessario, dice anche Roberto Saviano, scrollarsi di dosso l’eredità di Berlusconi, attraverso la quale non solo è stata tollerata l’illegalità in ambito pubblico, ma è stata persino promossa. Un modo per trovare dei candidati sono le primarie svolte democraticamente, come ha tentato di fare il centro sinistra. In città come Cagliari e Milano i candidati sindaci si sono imposti sui candidati dei vertici dei partiti, vincendo alla fine le elezioni. Lo stesso sta accadendo a Genova.

E’ possibile che proprio le città che da sempre hanno rappresentato la spina dorsale del paese possano avviare dal basso il cambiamento politico? Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha messo in guardia. durante la manifestazione al Teatro Smeraldo, contro un possibile ritorno di Silvio Berlusconi. Questi non avrebbe ancora rinunciato, ma starebbe lavorando al suo “Rientro”, contando sulla solita memoria corta degli italiani.

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