12 aprile, 2012

Pompei ... commissariata.

Ein Polizeichef überwacht die Rettung von Pompeji

Un commissario di polizia per salvare Pompei

di Eva Clausen
Pubblicato in Austria il 03.04.2012
Traduzione di Claudia Marruccelli per Italia Dall'Estero

Panorama di Pompei con il Vesuvio

Pronto il finanziamento di 105 milioni di euro per i lavori di risanamento del sito archologico alle falde del Vesuvio

La Commissione europea ha autorizzato la scorsa settimana i finanziamenti promessi dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) per il restauro di Pompei. Per il salvataggio degli scavi archeologici, dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, saranno erogati 105 milioni di euro di cui 42 milioni provengono dai fondi comunitari e 63 milioni dalle casse dello stato italiano. In tal modo è stato eliminato solo il primo ostacolo. Per la resurrezione della "città morta" alle falde del Vesuvio probabilmente però si dovrà aspettare un po' più a lungo.

La notizia proveniente da Bruxelles è stata accolta con grande gioia in tutta Italia. L’entusiasmo è stato tale che la maggior parte dei media ha dimenticato di spiegare che si tratta di soldi provenienti dal fondo di sviluppo e dal bilancio nazionale. I titoli dei giornali parlavano di 105 milioni di finanziamenti UE, cosa che dimostra una certa superficialità e imprecisione nell’affrontare i numeri. E’ proprio questo che getta un'ombra sulla capacità dell’Italia di gestire il denaro correttamente e senza farlo sprofondare nella palude della corruzione. Solo una dimenticanza: il commissario europeo Johannes Hahn ha parlato di un monitoraggio continuo da parte dell'Unione europea sull'impiego delle somme concesse.

Sembra che anche il paese non si fidi molto delle proprie istituzioni, come il locale ente per i beni architettonici. Perché la buona notizia è stata accompagnata da una notizia meno felice. Con i soldi, arriverà a Pompei un commissario della polizia. La sua nomina è avvenuta il 5 aprile, quando sono stati sbloccate le prime cinque grosse tranche del piano di salvataggio.

Sopralluogo delle autorità giudiziarie a Pompei

La criminalità organizzata

Alla cerimonia hanno partecipato anche tre ministri, il ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi e il ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca a cui si è unita il ministro per gli Affari interni Anna Maria Cancellieri, supportata dal commissario Fernando Guida, che ha avuto finora il compito del commissariamento dell’amministrazione comunale sospettata di collusione con la criminalità organizzata. Guida è quindi l'uomo giusto al posto giusto, poichè proprio lo stato infatti teme che la mafia possa tentare di aggiudicarsi la più grossa fetta della torta nelle gare degli appalti pubblici.

Tutto a posto così allora? Non necessariamente. Poichè, chi è stato un po’ tagliato fuori, è la sovrintendenza ai beni architettonici, proprio perché in passato ha chiuso un occhio. Con il controllo di un commissario, il ministro della cultura, il cui soprannome professore Pilato gli rendere ogni onore, se ne lava le mani essendo ora responsabile dei lavori il Ministero degli Interni. Al prossimo crollo a Pompei, almeno non ci sarà il rischio di essere sbalzato dalla poltrona come è successo all’ex-ministro Sandro Bondi che ci ha rimesso il posto.

La casa dei Gladiatori crollata

Ma non sarebbe stato più sensato fare pulizia all’interno dell ministero della cultura? E operare un risanamento nell’ente dei beni architettonici prima di passare a Pompei, piuttosto che affidare ad un commissario il monitoraggio del piano di salvataggio? Al più tardi dopo il "pronto soccorso" e le misure di primo intervento, il commissario potrebbe essere accusato di mancanza della necessaria competenza tecnica, dato che gli interventi di importanza vitale non consistono soltanto in travi portanti e sistema di drenaggio, ma anche nel controllo sistematico della situazione, nella conservazione del sito e nell’aggiornamento del personale, che d’altra parte è dipendente dei beni architettonici. Il meccanismo di controllo, in cui il Ministero della Cultura si è affrettato a minimizzare l’importanza del ruolo del commissario, può forse garantire la legalità e l’ordine, ma non può impedire nuove potenziali precipitazioni.

Sono trascorsi 17 mesi dal crollo della casa dei gladiatori. Pompei continua a sgretolarsi e non è successo niente. Quanto tempo le rimane? Fortunatamente, il sindaco Claudio D'Alessio ha pronta una soluzione: fuori da sito del Patrimonio Mondiale dell'Umanità verrà costruito un moderno centro di accoglienza con mura che sembreranno vere e che avranno il vantaggio, di non crollare. Al costo dei lavori (15 milioni di euro) si sono offerte di partecipare alcune aziende private. Probabilmente nascerà una finta Pompei prima che quella vera e propria risorga.
Previsioni di recupero dell'area archeologica di Pompei


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